1964. Gli ideali, lo stile.
La storia di Arco Acuto affonda idealmente le sue radici una sera di tanti anni fa, attorno ad un fuoco di bivacco, in un angolo appartato e suggestivo delle Dolomiti. Lì avevano scelto di accamparsi per passare la notte alcuni giovani diciottenni, novizi rover del Gruppo Scout "Venezia VI", cresciuti all'ombra delle vetrate gotiche (ad arco acuto) della Basilica dei Frari. Appagati e insieme vinti dalla stanchezza del cammino, della strada percorsa insieme, mentre il fuoco acceso va spegnendosi, finiscono come sempre di raccontarsi sottovoce le ultime cose prima di rifugiarsi nel sacco a pelo militare grigioverde. Avvolti dalla notte buia e silenziosa di alta montagna, sotto un cielo traboccante di stelle, intorno testimoni severi i pallidi giganti di roccia, quei giovani uomini si formano nella bellezza del Creato, maturando la promessa dell'impegno personale, l'esperienza della gratuità, la consolazione dell'amicizia.
1992. Nasce Arco Acuto
Molti anni trascorsero e, in un casuale incontro di una decina di quei ragazzi, ormai uomini di mezza età e con i primi capelli grigi, si decise di organizzare una festa per un po' di amici. Vennero in molti e la "Festa di Primavera" nell'isola di Mazzorbetto, con pranzo quasi al sacco, fu un inaspettato successo: da lì, l'accorata sollecitazione di uno di loro fu causa di un incontro formale, dove tutti manifestarono un desiderio forte di attualizzare quel cammino insieme, quell'impegno. Poco tempo per perdersi nel "ti ricordi quando ...", poi la gioia di rivedersi, di sedersi attorno ad un tavolo, riprendere insieme il sogno di un mondo migliore, e progettare qualcosa di bello e di utile, aprendo il gruppo alla partecipazione libera di tutte le persone che ne condividevano obiettivi e stile. Il tempo e le esperienze di vita avevano portato a ciascuno nuove relazioni personali, nuove amicizie e l'incontro con culture e sensibilità differenti, accrescendo la consapevolezza delle povertà, dell'emarginazione nel mondo... L'intesa e la condivisione furono immediate e nacque anche formalmente l'Associazione, "Arco Acuto".
1992 - Verso la fondazione di Arco Acuto - Prima riunione organizzativa nello studio del socio Agostino Croff
1994. L'incontro con Padre Giorgio Callegari
Uno dei soci, rientrato a Venezia dopo molti anni di lavoro in Brasile, spiegò di aver lì conosciuto "frei Giorgio". Del "frei" Padre Giorgio Callegari (un Domenicano veneziano della Parrocchia di SS. Giovanni e Paolo), raccontò la storia di amore per gli altri, di lotta coraggiosa e indomabile contro la dittatura militare e al fianco degli ultimi. A S. Paolo, Frei Giorgio aveva fondato il C.E.P.E,, una ONG luogo di elaborazione di idee, di condivisione culturale e politica per il riscatto degli ultimi, dei sofferenti, dei bambini di strada. Il C.E.P.E. era - ed è tuttora - il motore di iniziative concrete, grandi ed ambiziose, nel segno della Provvidenza. In perfetta comunione d'intenti, Arco Acuto decise di sostenere il C.E.P.E. e da allora continua a farlo. Stima affettuosa lega i soci agli amici brasiliani, che fra mille difficoltà danno continuità al sogno di Frei Giorgio anche dopo la sua morte avvenuta nel 2003.
1997- Incontro del "Comitato Arco Acuto" con frei Giorgio, fondatore del C.E.P.E. (Venezia - Lido. Casa di un socio)
Oggi. Che fare?
Che cosa fare di più e di meglio, di qua e di là dal mare, per "lasciare il mondo migliore di come l'abbiamo trovato"? Come impegnarci per un futuro, che ancora vorremmo pienamente nostro, ma che dev'essere soprattutto dei più giovani? Oggi, come allora, insieme nella gioia e nell'amicizia, sospinti dall'amore per tutti i fratelli e per tutte le creature, continuiamo la strada, misurando il passo di tutti sul passo del più debole affinché nessuno rimanga indietro.
"Se una persona sogna da sola,
il suo rimarrà sempre un sogno,
ma, se in molti sognano la stessa cosa,
presto il sogno diventerà realtà."
HÈLDER PESSOA CAMARA